Appassionati, sfegatati, affezionati, binge watcher dipendenti dal mondo delle serie coreane; oppure, novizi del Ok-drama. In ogni caso, non potete perdervi questa selezione specialissima delle cinque migliori serie coreane disponibili su Netflix.
Una selezione stilata tra le produzioni degli ultimi due anni, che si sono distinte per una impennata qualitativa (malgrado la pandemia) e il rilancio coreano nell’period dello streaming (grazie alla pandemia!). La disponibilità di Netflix è enorme e le produzioni continuano advert arrivare. Per questo, la scelta è stata ardua; e le escluse hanno chiaramente lasciato una ferita aperta. Ma buttiamoci a capofitto in questi cinque titoli, raccolti e raccontati senza spoiler!
Itaewon Class (2020), di Kim Sung-Yoon, scritta da Gwang Jin
Interpreti: Park Search engine marketing-joon, Kim Da-mi, Nara, Yoo Jae-myung, Ahn Bo-Hyun
In breve: Giovane idealista diventa imprenditore di successo pur di vendicare la morte del padre. Al suo fianco una squadra di reietti della società coreana, tutti unicamente geniali e incompresi, tra i quali il ragazzo trova l’amore della sua vita.
Perché guardare la serie: Itaewon Class rimane una tra le migliori serie coreane di Netflix degli ultimi anni. Il solid offre una efficiency genuina e coerente malgrado la storia si dispieghi nell’arco di 15 anni e su un’ampia prospettiva della vita dei protagonisti. Un gruppo variopinto e coeso, con cui simpatizzare, e il cui chief, il protagonista Park Saeroy (Park Search engine marketing-joon), è l’uomo buono, il modello che ci mancava. Recitato egregiamente, sulla scena stupisce tutti, pubblico compreso. Come di consueto, il cinema coreano ci offre commistione di generi, che qui scorrono fluidamente come fosse vita vera; non si avverte scarto nel passaggio dall’motion alla storia d’amore, dal comico al dramma generazionale. Itaewon Class è un dramma di rivincita che fa bene allo spirito e infonde energia anche nel solo uso di una colonna sonora di rara cura ed efficacia.
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It’s okay to not be okay (2020), di Park Shin Woo, scritta da Jo Yong
Interpreti: Kim Soo-hyun, Search engine marketing Ye-ji, Oh Jeong-se
In breve: Fratello minore si trova investito della responsabilità di prendersi cura del maggiore affetto da autismo, dopo che la madre è stata uccisa a bruciapelo sotto gli occhi del figlio grande. La loro vita cambierà drasticamente nell’incontro di una scrittrice di libri per bambini con un passato difficile: il trio sublimerà i problemi in un affetto speciale aiutandosi a risolvere le questioni in sospeso e trovare la propria strada.
Perché guardare la serie: It’s okay to not be okay è una fiaba romantica in cui i protagonisti combattono per una vita molto reale. Nella rappresentazione così convincente degli stati diversi, di malattia o disadattamento, di ricerca di attenzioni o incapacità di adeguarsi, sta la forza convincente di questa sceneggiatura. La chimica che si crea tra i personaggi interpretati da Kim Soo-hyun, Search engine marketing Ye-Ji e Oh Jeong-Se è unica e delicata. Il tutto confezionato con una cura dei particolari estrema: costumi folgoranti, scenografie che trasportano il pubblico dal retrò al moderno con la medesima efficacia, la colonna sonora ricca e originale.
It’s okay to not be okay è una serie che sa essere divertente tanto quanto inebriante per by way of di atmosfere surreali e burtoniane che aleggiano dalla prima all’ultima puntata.
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Avvocata Woo [Extaordinary Attorney Woo] (2022), di Yu In-sik, scritta da Moon Ji-won
Interpreti: Park Eun-bin, Kang Tae-oh, Kang Ki-young, Jeon Bae-soo, Ha Yoon-kyung, Joo Jong-hyuk
In breve: Geniale Asperger viene assunta da un rinomato studio legale per esercitare la sua professione, non senza difficoltà. Nel tentativo di difendere i più deboli, l’avvocata districa i nodi del proprio passato e scopre, teneramente, cos’è l’amore.
Perché guardare la serie: Fenomeno dell’anno corrente, Avvocata Woo è tra le migliori serie coreane trasmesse da Netflix a livello mondiale nel 2022. Il consenso unanime va dalla Corea al Sud Est asiatico e ha creato un fenomeno di balene fluttuanti in tutti i settori (che sono il tormentone della protagonista Woo Younger -woo, ovvero Park Eun-bin). La rappresentazione del diverso, in questo caso dell’autismo com’è stato per It’s okay to not be okay, è una vera arringa di difesa dell’ “altro da sé”. Ma nei 16 episodi ci sono molte più diversità a cui si presta attenzione e che vengono coccolate e difese con onesta empatia. Notevoli le efficiency di Park Eun-bin e Kang Tae-oh nei loro personaggi dolcissimi e ingenui, ma anche quelle di tutta la squadra di avvocati, giovani professionisti in crescita umana, prima di tutto. Ma soprattutto, persone di cuore che lasciano da parte le invidie e guardano oltre per diventare migliori. Se non si fosse ancora convinti, si sappia che il lavoro di scrittura alla base di questa serie non è mai lasciato al caso o a facili conclusioni.
È stata già annunciata la seconda stagione in arrivo nel 2024.
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Squid Recreation (2021), scritta e diretta da Hwang Dong-hyuk
Interpreti: Lee Jung-jae, Park Hae-soo, Hoyeon, Oh Yeong-su, Wi Ha-joon, Lee You-mi
In breve: Squattrinati e oberati dai debiti vengono selezionati per un malato gioco a premi. In palio la propria vita e un considerevole bottino. Tra alleanze, invidie e tradimenti, inseriti in un meccanismo infernale abilmente architettato, i protagonisti mettono in gioco la dignità e la coerenza con i propri valori.
Perché guardare la serie: Squid sport è diventata quella che si definisce una serie culto. Non solo per la scrittura e il solid notevole, ma come introduzione feroce alla nuova prospettiva del cinema coreano. È chiaramente un addensato di han, uno spaccato della società coreana odierna, nel meraviglioso dispiegamento delle sue criticità e delle sue straordinarie forze. Suspense, azione e thriller mentale sono le componenti che si calibrano finemente: l’esordiente Hwang Dong-hyuk ha creato un fenomeno su di sé per la caparbietà con cui ha voluto il progetto e per il genio che ha nascosto tra le righe del suo script.
Grande conferma è arrivata dagli Emmy di quest’anno (premiati Lee Jung-jae, Lee You-mi tra gli attori, il regista stesso e i reparti tecnici per gli effetti speciali), dopo la quale si attende la seconda stagione.
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Vincenzo (2021), di Kim Hui-won, scritta da Park Jae-Beom
Interpreti: Music Joong-ki, Jeon Yeo-bin, Taecyeon, Kwak Dong-yeon, Kim Yeo-jin
In breve: Consigliere di famiglia affiliata alla mafia, torna alle sue origini in Corea del Sud per inseguire un lauto tesoro. Nel tentare di appropriarsene si imbatte in uno spietato erede di una chaebol, al quale dichiara guerra in coppia con una avvocata in carriera. Al loro fianco, da una parte un vicinato colorato ed esilarante, e dall’altra prototipi umani interessati al profitto e alla fama advert ogni costo.
Perché guardare la serie: Vincenzo è una delle migliori serie coreane perché è vero intrattenimento. Gli episodi portano avanti numerosi plot con una commistione di generi attiva ed energizzante. Il dualismo di cattiverie tra i personaggi di Vincenzo Cassano (Music Joong-ki) e Jang Han-seok (Taecyeon) è elegant. Come l’affinità con la protagonista femminile Hong Cha-yeong (Jeon Yeo-bin), che oltre advert essere una donna cazzuta, ha un’auto-ironia trascinante, tanto da smontare l’eccessiva imbalsamatura da gangster del collega Vincenzo. La serie è però un lavoro corale dove tutti i personaggi secondari si ritagliano un proprio spazio di rivincita.
La storia si sviluppa su più fronti con una competizione tra squadre di diversa malvagità e astuti stratagemmi per colpire l’uno o l’altro. Dopo i primi episodi vagamente vacillanti, ci si incolla allo schermo e non si può che arrivare fino in fondo. (NB: per un italiano, sarà necessaria un po’ di “tolleranza linguistica”)
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