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Sluggish Horses 2 la recensione della seconda stagione

Sluggish Horses 2: giù il cappello per Sir Gary Oldman. Una serie tenuta in piedi grazie a un’interpretazione esemplare. La seconda stagione di Sluggish Horses è su Apple TV+.

Sluggish Horses 2, la storia

La seconda stagione riprende il suo intreccio di intrighi, cospirazioni e lunghe corse per trovare la verità. A guidare questa banda di spie è Jackson Lamb, lontano dall’archetipo dell’uomo in smoking, ma con una inventiva straordinaria che lo rende uno degli agenti più capaci dell’MI5.

slow horses 2

Sluggish Horses 2, la recensione

È stata una delle vere sorprese del mondo fluttuante dello streaming. Un mondo che si estende a macchia d’olio tra nuove formule e piattaforme che crescono ormai come funghi. In mezzo a tutta l’offerta televisiva, Sluggish Horses si è ritagliato il suo spazio morsicando piano piano la mela di Cupertino, per non dare  nell’occhio. Del resto non ci troviamo all’interno di edifici sofisticati e illuminati a neon (non si arrabbi l’informatico del Pantano, l’unico con dei laptop decenti degni della sua bravura), ma in luoghi spenti e decadenti. Un covo di bastardi, come recita il titolo italiano del libro di Mick Herron. Brutti, sporchi, cattivi. Che in questo caso sono tutt’altro che difetti. Sono le uniche condizioni per entrare nel gruppo di Jackson Lamb, interpretato da Gary Oldman.

Noodles e spy story

Come nella passata stagione,  emerge la distanza abissale con le classiche spy tales britanniche. Lo smoking non è contemplato, e sebbene Jackson Lamb sia parte della MI5, i quartieri di classe e i Martini non rientrano nel menu, sostituti dai sobborghi londinesi e da una quantità industriale di noodles. Scontrarsi con gli usi, i costumi e le regole fa parte del mestieri di Lamb,  nonostante all’esterno s’intraveda della (sana) pigrizia, cresciuta a tal punto da non scrollarsi più dalla pelle del protagonista. Un dualismo che, oltre a toccare da vicino il genere è sicuramente un elemento che appartiene al personaggio di Gary Oldman, su cui non è davvero il caso di spingersi oltre dato che il suo talento non ha bisogno di ulteriori descrizioni. Lui è davvero l’anima della serie, che nella seconda stagione si complica e s’intreccia con nuovi casi internazionali fino a coinvolgere i russi.

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Occasioni

Ed è qui che entreranno finalmente in gioco le nuove reclute come River Cartwright (Jack Lowden), che dopo il passo falso della prime puntate si sente pronto per il grande salto insieme ai suoi colleghi. Ma mentre la storia prende finalmente slancio, la serie riesce allo stesso tempo a mantenere il suo spessore e la sua qualità dimostrata all’inizio, grazie a personaggi scritti con precisione dagli autori e inquadrati a dovere, regalando tensione e qualche momento di ilarità nell’arco della storia. Intrattenimento allo stato puro.

Sluggish Horses, Forged

  • Sluggish Horses, Forged
  • Gary Oldman
  • Kristin Scott Thomas
  • Jonathan Pryce
  • Jack Lowden
  • Olivia Cooke

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