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Echoes è la nuova serie Netflix dalla creatrice Vanessa Gazy e dagli showrunner Quinton Peeples e Brian Yorkey. 

Il serial si divide in 7 episodi e vede nel solid Michelle Monaghan, (leni e Gina), Matt Bomer 3. Jack Beck Daniel Sunjata 4. Charlie Davenport Karen Robinson 5. Sheriff Floss Jonathan Tucker6. Dylan James Ali Stroker 7. Claudia.

Echoes cosa racconta

Echoes è una serie thriller con sfumature gialle e racconta di Leni e Gina, due gemelle identiche che condividono un pericoloso segreto. Lo scambio di ruolo iniziato di nascosto da bambine le ha portate a condurre una doppia vita da adulte. Le sorelle condividono due case, due mariti e un bambino, ma il loro mondo perfettamente coreografato sprofonda nel caos quando una delle due scompare.

Una sorta di dramma umano  che rasenta lo strano melò, ma allo stesso tempo molto realistico, Echoes è un serial che mescola diversi generi e avrebbe potuto funzionare bene ma presenta molti limiti.

Echoes un serial tortuoso

‎Pur avendo gli elementi di un thriller intrigante ( due sorelle identiche e misteriose è un buon punto di partenza) il serial si presenta  presto tortuoso e lento nella dinamicità della storia.

I personaggi centrali, entrambi interpretati dalla  Michelle Monaghan di Mission: Unattainable, sono due sorelle che condividono un legame impenetrabile e che maschera segreti inquietanti. Sotto un’ apparente rispettabile  tranquillità ( Gone Woman?) si nasconde però molto altro.

Gina è una scrittrice di bestseller che vive in una villa di Los Angeles e guida una Tesla, Leni gestisce un allevamento di cavalli nella loro città natale rurale di Mt Echo, in Virginia. Entrambi condividono un matrimonio felice: Gina con Charlie (Daniel Sunjata), Leni con Jack (Matt Bomer). La loro vita privata viene quotidianamente raccontata  in un diario virtuale condiviso fino al giorno in cui Leni scompare dopo un  furto sospetto.

Tutta la a tensione che si dovrebbe manifestare dallo svolgersi di questi eventi non viene però trasmessa sullo schermo. Mancano suspense, inquietudine, sensazione (necessaria) di un qualche sospetto,  pathos.  Echoes  fatica davvero a convogliare e  a catturare un qualche sentimento reale restando spesso sulla soglia di una dimensione di superficiale vacuità. Ma la cosa che davvero non si può perdonare ( essendo un thriller) è la lentezza degli eventi che conduce spesso alla noia.

echoes

Echoes. Michelle Monaghan as Leni McCleary in episode 103 of Echoes. Cr. Jackson Lee Davis/Netflix © 2022

Commistione di generi

Nonostante un interessante quasi iniziale colpo di scena (che dovrebbe far riprendere il ritmo e dare vigore alla trama) l’occasione non viene sfruttata e il tutto procede con prevedibile , o quasi, scorrimento narrativo. Questo soprattutto perchè il serial si rifiuta di catalogare se stesso e rimane sospeso tra una varietà di generi senza mai autodefinirsi.

‎Echoes tenta numerous strade: thriller, nella scomparsa sospetta di “Leni” e nella ricerca di Gina da parte di Leni. Dramma criminale, Louise Floss (Karen Robinson), che indaga da sceriffo nella vicenda. Dramma psicologico, la classica indagine nei meandri del passato della protagonista. Romanticismo ( qui non sveliamo troppo). Potremmo anche inserire qualche sfumatura horror (la  bambola decapitata, il  rituale voodoo). ‎

‎Nessuno di questi funziona però davvero nonostante l’impegno (non facile) della Monaghan in due ruoli diversi e presenti in tutta la serie.‎

Tutto appare tortuoso e ripetitivo, donando la sensazione (palpabile) di una miniserie nata inizialmente come Movie per la Television e trasformata poi in serial.

Un thriller ‘tascabile’ di mediocre qualità televisiva e costruito per un pubblico che ha solo bisogno di un passeggero intrattenimento prima di passare advert altro.

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Echoes trailer

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