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‘Cobra Kai’, la recensione della quinta stagione

Cobra Kai la quinta stagione è arrivata. Sul tatami di Netflix ritorna per la quinta volta Cobra Kai, che, dopo il successo delle prime quattro stagioni, è pronta a stupire il pubblico, come sempre, colpendo per prima, con forza e senza pietà.

Cobra Kai quinta stagione:  la storia finora

Trent’anni dopo gli eventi del primo Karate Child, Daniel LaRusso (Ralph Macchio) e Johnny Lawrence (William Zabka) si ritrovano ancora faccia a faccia, e il karate è sempre al centro. Appianati i loro dissapori, i due si alleano per fermare l’influenza negativa di John Kreese (Martin Kove) e del suo braccio destro Terry Silver (Thomas Ian Griffith) sul Cobra Kai. Ma, svelato il grande piano di Silver, con Kreese in prigione e il dojo in mano all’uomo dai capelli argentati, sta a Daniel e Johnny riportare la tranquillità nel mondo del karate della Valley.

cobra kai quinta stagione

Cobra Kai. (L to R) Thomas Ian Griffith as Terry Silver, Peyton Checklist as Tory Nichols in Cobra Kai. Cr. Curtis Bonds Baker/Netflix © 2022

Cobra Kai quinta stagione. L’uomo con la benda sull’occhio

Tutti possono dire di aver visto Karate Child almeno una volta. E coloro che se ne sono innamorati non hanno potuto fare a meno di vedere Cobra Kai. E la serie non delude.

Cobra Kai sprizza anni Ottanta da ogni angolo dello schermo. Ricco di citazionismo, senza mai essere puerile o forzato, e di un’autoironia intelligente, che passa dal citare High Gun all’inserire un cattivo di sottofondo con una benda sull’occhio per sembrare… beh, cattivo. Tutti plateali rimandi a una cultura che, in Cobra Kai, non si prende mai sul serio. La serie è sempre rispettosa e coerente nei confronti del glorioso passato dei suoi movie, ma non manca mai l’occasione per rivederci sopra.

Dentro a questo universo, Cobra Kai porta avanti le vicende dei nostri protagonisti, in un perpetuo intrecciarsi della loro vita a due volti: quello sociale e quello sportivo.

Nella precedente stagione, si è provato a fare l’azzardo costruendo storyline di forte impatto e maturità, come il passato del Sensei Kreese, mai raccontato prima nei movie storici e qui portato in scena ispirandosi fortemente al Cacciatore di Michael Cimino. Azzardo che, ovviamente, ha ripagato.

In questa quinta stagione, però manca quella voglia di provare, di affondare il colpo in favore di un fan più cresciuto. Tutto godibile, sì, ma troppo banale. E quindi le vicende principali sanno fortemente di già visto, le storie amorose sono un costante tira e molla e la parte sociale di Cobra Kai risulta un imperturbabile ciclo di eventi in costante ripetizione, che si sia un Lawrence, un LaRusso o un affiliato di questi due.

I personaggi non cambiano mai veramente, rimanendo sempre degli indecisi cronici, senza mai porsi troppe domande nel passare da una parte della barricata all’altra.

Pensa come un serpente, colpisci come un serpente

Ma Cobra Kai si guarda se si è fan di Karate Child, un movie sulla rivalsa di un ragazzino tramite la nobile arte del karate. E il lato sportivo rende la serie il successo mediatico che è; per cui anche in questa stagione l’appassionato non può lamentarsi. Ogni combattimento è ben realizzato ed esaltato da una regia semplice e adrenalinica.

Ogni verdetto di un incontro si riesce a vivere nell’incertezza pura, immersi nella paura di perdere o nell’euforia di vincere. Tutto quello che ha reso iconico il movie dell’84, viene amplificato da una costruzione scenica e coreografica che strizza l’occhio a varie correnti cinematografiche, divenendo a tratti tarantiniano nel suo modo di fare.

Ci sarebbe anche da spendere qualche parola sul formato delle puntate: dai frizzanti e scorrevoli venticinque minuti a episodio delle prime stagioni, per la quinta parte si è optato per una durata di trentacinque (o, in alcuni, quaranta) minuti a episodio, inadatti per una serie del genere e che possono portare lo spettatore a perdere attenzione in più di un’occasione.

Con l’ultima puntata la serie tocca il suo apice in un crescendo di botte da orbi e suspence mai vista prima in grado di soddisfare anche il palato più esigente. La scena finale, poi, lascia presagire la continuazione delle vicende di Johnny, Danny e dei loro rispettivi dojo, sperando che tutto il buono costruito finora possa portare a un finale soddisfacente per ogni fan, sia dei movie che della serie.

https://www.youtube.com/watch?v=2FMYxWtFG8g

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